Terapia dei gliomi maligni ed effetto paradosso di Bevacizumab


L'uso di farmaci che inibiscono il fattore di crescita del endotelio vascolare ( VEGF ) nella terapia dei tumori primari del sistema nervoso centrale si basa sul concetto che la normalizzazione della vascolarizzazione dei tumori, con una diminuzione della pressione interstiziale del tumore, migliorerebbe l'ingresso dei farmaci citoriduttivi e l'efficacia della radioterapia, grazie all'aumento dell'apporto di ossigeno.

Tuttavia, diversi studi hanno sollevato preoccupazioni relative alla possibilità che questi farmaci possano sia ripristinare rapidamente le caratteristiche di bassa permeabilità della barriera emato-encefalica sia contrastare l'effetto benefico della pseudoprogressione. Il risultato potrebbe essere una ridotta efficacia terapeutica, aumentando l'infiltrazione coinvolgendo i vasi normali.

È stata esaminata la progressione del tumore sia da un punto di vista istologico che radiografico nel contesto di farmaci anti-angiogenici. I problemi di sicurezza dell'uso di Bevacizumab ( Avastin ) e il suo potenziale nel ridurre l'efficacia della radiochemioterapia standard quando utilizzato per trattare i pazienti con nuova diagnosi di glioma maligno sono risultati enfatizzati. ( Xagena_2011 )

Thompson EM et al, Neurology 2011; 76: 87-93



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