Liraglutide e Lixisenatide per il diabete di tipo 2 attraversano la barriera emato-encefalica e migliorano la neurogenesi


Il diabete mellito di tipo 2 è un fattore di rischio per la malattia di Alzheimer, molto probabilmente correlato a una alterazione del sistema di segnalazione dell'insulina nel cervello.
Pertanto, i farmaci che favoriscono il signaling dell'insulina possono avere un potenziale terapeutico per la malattia di Alzheimer.

Liraglutide ( Victoza ) ed Exenatide ( Byetta ) sono analoghi, con attività di lunga durata, dell'ormone incretinico GLP-1; facilitano la via di segnalazione dell'insulina attraverso il recettore GLP-1 ( GLP-1R ).

Numerosi studi in vitro ed in vivo hanno dimostrato che gli analoghi di GLP-1 presentano una gamma di proprietà neuroprotettive.

I recettori di GLP-1 sono espressi nell'area dell'ippocampo del cervello, un importante sito di neurogenesi nell’adulto e di mantenimento dell’attività cognitiva e formazione della memoria.
Pertanto, gli analoghi GLP-1 che attraversano la barriera ematoencefalica e diffondono nel cervello per raggiungere i recettori attivandoli, potrebbero produrre effetti neuroprotettivi.

Ricercatori dell’Ulster University a Coleraine in Gran Bretagna, hanno presa in esame due agonisti del recettore di GLP-1, Liraglutide e Lixisenatide ( Lyxumia ).
E’ stata misurata la cinetica di attraversamento della barriera ematoencefalica, l’attivazione dei ricettori di GLP-1 misurando i livelli di cAMP, e gli effetti fisiologici nel cervello sulla proliferazione delle cellule staminali neuronali e sulla neurogenesi.

Entrambi i farmaci sono stati in grado di attraversare la barriera ematoencefalica.

Lixisenatide ha attraversato la barriera ematoencefalica a tutti i dosaggi ( 2.5, 25, o 250 nmol/kg di peso corporeo mediante somministrazione per via intraperitoneale ), misurata 30 min dopo l'iniezione e a i dosaggi di 2.5 e 25 nmol/kg di peso corporeo, per via intraperitoneale 3 ore dopo l'iniezione.
Lixisenatide ha anche aumentato la neurogenesi nel cervello.

La Liraglutide ha attraversato la barriera ematoencefalica ai dosaggi 25 e 250 nmol/kg per via intraperitoneale; nessun aumento è stato rilevato al dosaggio di 2.5 nmol/kg per via intraperitoneale, 30 minuti post-iniezione, e a 250 nmol/kg per via intraperitoneale 3 ore dopo l'iniezione.

Liraglutide e Lixisenatide aumentano i livelli di cAMP nel cervello, con maggiore efficacia per Lixisenatide.

Dallo studio è emerso che questi analoghi dell’incretina attraversano la barriera ematoencefalica e mostrano attività fisiologica e neurogenesi nel cervello; questi farmaci potrebbero trovare impiego nel trattamento delle malattie neurodegenerative. ( Xagena_2012 )

Hunter K, Hölscher C, BMC Neurosci 2012; 13: 33



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