Angiopatia amiloide cerebrale: l'utilizzo di un farmaco antipiastrinico in seguito a emorragia intracerebrale lobare può aumentare il rischio di recidiva
È stato condotto uno studio per identificare e confrontare i predittori clinici e di diagnostica per immagini della recidiva di emorragia intracerebrale lobare primaria, valutando i contributi all'emorragia intracerebrale recidivante.
Pazienti sopravvissuti a emorragia intracerebrale primaria sono stati coinvolti in uno studio di coorte prospettico a singolo Centro.
I pazienti sono stati seguiti in modo prospettico per emorragia intracerebrale ricorrente e utilizzo concomitante di Acido Acetilsalicilico ( Aspirina ) e Warfarin ( Coumadin ), inclusa la durata dell'esposizione.
Sono stati coinvolti nello studio 104 pazienti sopravvissuti a emorragie intracerebrali primarie lobari.
La ricorrenza di emorragia intracerebrale lobare è risultata associata a precedenti eventi di emorragie intracerebrali prima dell’evento indice ( hazard ratio [ HR ] 7.7 ), numero di microsanguinamento lobare ( HR=2.93 con presenza di 2-4 microsanguinamenti; HR=4.12 con presenza di 5 o più microsanguinamenti ), e presenza di materia bianca ipodensa alla tomografia computerizzata nella regione posteriore ( HR=4.11 ).
Benché l'uso di Acido Acetilsalicilico dopo emorragia intracerebrale non sia risultato associato a ricorrenza di emorragia intracerebrale lobare nell'analisi univariata, nell'analisi multivariata aggiustata per i predittori clinici al basale, ha aumentato in modo indipendente il rischio di ricorrenza di emorragia intracerebrale ( HR=3.95: p=0.021 ).
In conclusione, la ricorrenza di emorragia intracerebrale lobare è associata a precedenti micro o macrosanguinamenti e a ipodensità della materia bianca posteriore nella tomografia computerizzata, che potrebbero rappresentare marcatori di gravità per un’angiopatia amiloide.
Inoltre, l'utilizzo di un farmaco antipiastrinico in seguito a emorragia intracerebrale lobare potrebbe anche aumentare il rischio di recidiva. ( Xagena_2010 )
Biffi A et al, Neurology 2010; 75: 693-698
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