Messa in discussione l’accuratezza della MRI nella diagnosi di sclerosi multipla
L’accuratezza della risonanza magnetica per immagini ( MRI ) non è sufficiente per formulare o escludere la diagnosi di sclerosi multipla con un alto grado di certezza.
I Ricercatori hanno analizzato 29 studi clinici con l’obiettivo di valutare l’accuratezza della risonanza magnetica per immagini nella diagnosi precoce della sclerosi multipla nei pazienti in cui la malattia era stata sospetta.
Ciascuno studio ha confrontato i criteri MRI con uno standard di riferimento per la diagnosi di sclerosi multipla.
Solo 2 studi hanno seguito i pazienti per più di 10 anni, mostrando che la risonanza magnetica per immagini non permette di confermare o di escludere una diagnosi di sclerosi multipla.
I pazienti con un primo episodio, ipotizzato essere sclerosi multipla, avevano una probabilità del 60% circa di sviluppare la malattia.
Questa probabilità aumentava a 75-84% nei soggetti che risultavano positivi all’esame MRI, mentre diminuiva a 43-57% in coloro che presentavano negatività alla MRI, in un periodo di 10-14 anni.
Il risultato di queste analisi ha indicato che l’uso della risonanza magnetica per immagini per confermare la diagnosi di sclerosi multipla sulla base di un singolo episodio di alterazione neurologica può portare ad un’ iper-diagnosi e ad un iper-trattamento. ( Xagena_2006 )
Fonte: British Medical Journal, 2006
Neuro2006