Sclerosi multipla e trattamento modificante la malattia


Il trattamento della sclerosi multipla è iniziato nel 1993 con l'approvazione della prima terapia modificante la malattia. Con essa è cambiata la gestione della sclerosi multipla per il trattamento delle esacerbazioni acute, focalizzandosi su opzioni terapeutiche preventive in grado di ridurre il rischio di esacerbazioni, i cambiamenti alla risonanza magnetica per immagini ( RMI ) e la disabilità misurata alla scala EDSS ( Expanded Disability Status Scale ).

Attualmente, esistono otto terapie approvate per il trattamento della sclerosi multipla: i beta-interferoni ( Avonex, Betaseron, Extavia e Rebif ), Fingolimod ( Gilenya ), Glatiramer acetato ( Copaxone ), Mitoxantrone ( Novantrone ) e Natalizumab ( Tysabri ).

La terapia nei pazienti con sclerosi multipla deve essere personalizzata in base alle preferenze del paziente, alla tollerabilità, all'attività clinica della malattia, ai risultati della risonanza magnetica e al decorso della malattia.

Tutti gli attuali trattamenti sono stati approvati per la malattia recidivante. Fino ad oggi solo i farmaci iniettabili, tra cui gli interferoni e il Glatiramer acetato, hanno dimostrato di essere efficaci quando somministrati dopo un primo evento demielinizzante denominato sindrome clinicamente isolata.

Il Mitoxantrone è stato approvato per la forma recidivante progressiva e per la sclerosi multipla secondaria progressiva, anche se il suo uso è limitato da potenziali rischi quali cardiotossicità e insorgenza di leucemia.

Sebbene questi farmaci abbiano avuto un impatto significativo sul trattamento della sclerosi multipla spesso sono solo parzialmente efficaci, per cui i pazienti possono continuare a soffrire della malattia in forma attiva. ( Xagena_2011 )

Derwenskus J, Mt Sinai J Med 2011; 78: 161-175



Link: MedicinaNews.it

Farma2011 Neuro2011

XagenaFarmaci_2011