Rituximab appare produrre stabilizzazione o miglioramento della disabilità nella neuromielite ottica


La neuromielite ottica è una malattia infiammatoria minacciante la vita e poco comune che porta a demielinizzazione.
Recentemente sono stati fatti molti passi avanti nella comprensione dell’immunopatogenesi di questa malattia. Tuttavia non sono stati ancora definiti i trattamenti ottimali per ottenere gli esiti attesi.

Scopo dello studio retrospettivo condotto da ricercatori della Mayo Clinic di Rochester negli Stati Uniti, è stato quello di valutare l’utilizzo e l’efficacia di Rituximab ( MabThera, Rituxan ) nel trattamento della neuromielite ottica.

La valutazione ha riguardato 25 pazienti ( inclusi 2 bambini ), 23 dei quali avevano presentato recidive nonostante l’uso di altri farmaci prima di Rituximab.
Nello studio è stato incluso anche un follow-up esteso per 7 pazienti.
Rituximab è stato somministrato per infusione a intervalli mediani di 8 mesi.

Le misure principali di outcome erano: il tasso di recidiva annualizzato e la disabilità ( espressa come punteggio alla scala Expanded Disability Status Scale, EDSS ).

Dopo un periodo osservazionale mediano di 19 mesi, il tasso di ricaduta mediano annualizzato post-trattamento è risultato più basso di quello pre-trattamento ( 0 vs 1.7 ricadute, P < 0.001 ).
Un miglioramento o una stabilizzazione della disabilità sono stati riscontrati nell’80% dei pazienti ( 20 su 25; P = 0,02 ).

Due pazienti sono deceduti nel corso del follow-up, uno a causa di una recidiva nel tronco cerebrale e uno con una sospetta setticemia.
Nel 20% dei pazienti sono state riscontrate infezioni.

In conclusione, nei pazienti con neuromielite ottica, l’uso di Rituximab sembra ridurre la frequenza degli attacchi, con conseguente stabilizzazione o miglioramento della disabilità. ( Xagena_2008 )

Jacob A et al, Arch Neurol 2008;65:1443-1448



Link: MedicinaNews.it