Emorragia intracerebrale associata a Warfarin e ripristino della terapia anticoagulante


Ripristinare la terapia con Warfarin ( Coumadin ) in un paziente con recente emorragia intracerebrale associata a Warfarin ( WAICH ) è una decisione clinica difficile.
Per questo motivo è importante valutare gli esiti della riassunzione o dell’interruzione della terapia a base di Warfarin dopo WAICH.

Lo scopo dello studio condotto da Ricercatori della Mayo Clinic a Rochester negli Stati Uniti, è stato quello di comparare pazienti ,che erano sopravvissuti a WAICH e avevano ripreso la terapia a base di Warfarin, con un gruppo di pazienti con WAICH che non avevano ripreso la terapia.

È stato condotto uno studio di follow up dal 2001 al 2005, in una coorte proveniente da un unico Centro. L’esito a lungo termine è stato valutato all’ultimo follow up clinico o mediante un questionario.
Le principali misure di outcome erano: WAICH recidivante e eventi tromboembolici.

Sono stati dimessi dall’ospedale dopo una diagnosi di WAICH 52 pazienti, 4 sono andati persi durante il follow up, e il periodo osservazionale medio tra tutti i pazienti è stato di 43 mesi.

Dei 23 pazienti che avevano ripreso la terapia con Warfarin, 1 ha presentato WAICH ricorrente non-traumatico, 2 hanno avuto emorragia intracerebrale traumatica e 2 emorragia extracranica maggiore.

Dei 25 pazienti che non avevano ripreso la terapia con Warfarin, 3 hanno avuto un ictus tromboembolico, 1 un embolo polmonare e 1 un embolo arterioso distale.

In conclusione, la ripresa della terapia con Warfarin nei pazienti con un recente WAICH è associata a un basso rischio di ricorrenza, ma i pazienti sono soggetti ai rischi, noti, del Warfarin.
La mancata ripresa della terapia con Warfarin è risultata associata a rischio di tromboembolizzazione. ( Xagena_2008 )

Claassen DO et al, Arch Neurol 2008;65:1313-1318



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