Rischio di fratture con i miorilassanti ad azione centrale


Nei soggetti anziani, sia i miorilassanti che le benzodiazepine sono associati a sedazione e deficit cognitivo. Sebbene le benzodiazepine siano state collegate a cadute e fratture, nessuno studio ha esaminato il rischio di fratture associato a farmaci miorilassanti.

È stato elaborato uno studio caso-controllo per determinare se i miorilassanti individuati nei criteri di Beers siano associati a un aumentato rischio di fratture, e per confrontare questo rischio a quello legato all'uso di benzodiazepine.

Lo studio è stato effettuato su dati di 1.5 milioni di iscritti nel Programma Medicare Advantage di una grande organizzazione sanitaria.
Sono stati individuati 8.164 casi di fratture, e abbinati a 8.164 controlli associati per età, sesso, piano sanitario e comorbidità.
È stato misurato l'uso di rilassanti muscolari, benzodiazepine a breve durata d'azione e benzodiazepine a lunga durata d'azione.

Dopo aggiustamento per le covariate demografiche e cliniche, i miorilassanti e le benzodiazepine a lunga e a breve durata d'azione sono stati associati ad un alto rischio di fratture, con odds ratio di 1.40 ( p inferiore a 0.001 ), 1.9 ( p inferiore a 0.001 ) e 1.33 ( p inferiore a 0.001 ), rispettivamente.

In conclusione, è stato notato un elevato rischio di infortuni con frattura tra i soggetti più anziani con l'uso di miorilassanti.
Questi risultati forniscono prove di un'associazione tra il rischio di fratture e l'uso di miorilassanti ad azione centrale negli anziani.
Questa associazione supporta le attuali raccomandazioni che consigliano di prestare estrema cautela nella prescrizione di miorilassanti a questi pazienti. ( Xagena_2010 )

Golden AG et al, Ann Pharmacother 2010; 44: 1369-1375



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